All'interno di una casa toscana medievale
Di Patrizia Piccinini
Fotografia di Max Zambelli
Produced by Fiammetta Pozzi
Stile di Laura Taccari
Viste panoramiche sulle dolci colline che si estendono verso l'orizzonte, stagliate contro il cielo azzurro, conducono a questa casa toscana. Il giallo dei campi di grano è interrotto qua e là da filari di cipressi, mentre i filari ricurvi delle viti disegnano i contorni del paesaggio ondulato. E, in mezzo a questo paesaggio, c’è un’antica strada sterrata che, per prendere in prestito una frase del poeta italiano e figlio originario della Toscana Mario Luzi, “punta con le sue svolte al cuore dell’enigma”.
Puntano anche all'anima, dal momento che questo angolo di paradiso ha così affascinato una famiglia milanese che hanno scelto di farne il loro ritiro. Qui convivono così tanti punti di fuga prospettici che si sommano a una vista a 360 gradi sulla Val d'Orcia, in provincia di Siena. “Non dimenticherò mai la prima volta che ho visto questo posto”, dice Tomaso, il proprietario della casa. “Il sole stava lentamente scendendo all’orizzonte e la valle si tingeva dei colori del tramonto. La natura ha toccato le corde più profonde del mio cuore. E lo fa ancora.”
Oggi il fulcro di questo spettacolo naturale è la Casa Novina, isolata sulla sommità di una collina. Quest'opera architettonica che attraversa i secoli è nata grazie all'architetto Florencia Costa che, dopo aver demolito un vecchio edificio in rovina (il nome della casa era già presente nei registri immobiliari già nel 1765), progettò e costruì l'attuale dimora, ispirandosi architettura medievale senese.
“Il paesaggio qui non riposa mai”, spiega Tomaso. “Ovunque si guardi e in qualsiasi momento della giornata, soprattutto al tramonto, manda un messaggio direttamente dagli occhi al cuore.” I materiali della casa si radicano nella Val d'Orcia con tre elementi principali utilizzati nella sua costruzione: mattoni, pietra e legno. Il risultato è un’architettura che appare, sia all’esterno che all’interno, “maestosa e allo stesso tempo semplice, quasi spartana, in sintonia con le costruzioni rurali della zona”.
Alla proprietà si accede tramite una lunga strada privata, che conduce ad un androne circolare davanti alla severa facciata in pietra che rallenta il passo di chi arriva alla casa. Il terreno è piantumato con specie prevalentemente autoctone e davanti all'ingresso rimane un antico pozzo, testimone della lunga storia della tenuta.
Ampi spazi, arredi sobri, forme pure, disegni simmetrici e materiali naturali assicurano che nessun elemento della casa “interrompa il dialogo con il paesaggio”, afferma il proprietario. Ha affidato allo studio fiorentino qart progetti lo styling degli interni e degli esterni. "È un giardino che non è un giardino come spesso lo pensiamo", spiega, "perché è fatto dello stesso materiale del luogo in cui si trova". E così il disegno del paesaggio riflette l'andamento delle dolci colline, creando aree dove riposarsi e guardare l'orizzonte infinito. Risponde ai venti che attraversano la valle “bloccandola con barriere fatte di querce e filari di cipressi”, ergendosi “alta e schietta” come in una poesia di un altro scrittore toscano, Giosuè Carducci.
Un altro elemento essenziale del progetto paesaggistico è la vasca in travertino, che ha presentato innumerevoli sfide per ottenere i permessi previsti dalle normative locali per la tutela dei paesaggi della valle. Invece di un bordo a sfioro, la piscina è stata ispirata a una piscina termale delle vicine sorgenti termali di Bagno Vignoni e alle fontane dove si abbeveravano gli animali della fattoria. Intorno alla piscina mobili di Molteni&C e, sotto un pergolato in corten, pezzi di Ethimo. “Con la sua semplicità quasi monastica, riservata e controllata, la casa non poteva fare a meno di esistere in armonia con questa valle brulla e bellissima”, afferma Tomaso.
L'impronta leggera del progetto dimostra la preoccupazione e l'impegno nel preservare lo scenario naturale e il territorio su cui si trova, in un dialogo continuo. “Ogni singola finestra è pensata per incorniciare le colline e i borghi intorno alla casa come se fossero quadri. Non serviva altro per decorare gli ambienti”, spiega Tomaso. C'è poi l'utilizzo di materiali come il travertino, in cucina e in piscina, sui davanzali e per il cancello d'ingresso. Il rovere regna sovrano negli interni, a cominciare dalla doppia scalinata e dallo svettante soffitto dell'atrio.